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Può la crisi sanitaria Covid accelerare la trasformazione digitale?

La trasformazione digitale è stata accelerata dal Covid-19? E, soprattutto, il ricorso alle nuove tecnologie continuerà a essere massiccio anche nella fase post Covid?

Indubbiamente, nei decenni futuri, il termine “coronavirus” sarà associato spesso al termine “tecnologia”, perché sono state proprio le innovazioni tecnologiche degli ultimi anni a permettere ai Paesi colpiti dalla pandemia di ridurre per quanto possibile i danni durante questa lunga e drammatica ora buia. Da una parte, infatti, l’emergenza sanitaria ha obbligato i cittadini al distanziamento sociale, in modo da ostacolare il contagio; dall’altra, la tecnologia ha permesso di tenere un moto una buona parte del Paese, la quale altrimenti sarebbe stata del tutto bloccata durante il lockdown.

Quindi sì, la crisi sanitaria può accelerare la trasformazione digitale, e in buona parte l’ha già fatto: resta da capire quante delle tecnologie e delle modalità innovative adottate durante l’emergenza coronavirus resteranno di uso comune anche nella fase post Covid.

La trasformazione digitale per rendere un Paese più resiliente

I mesi scorsi lo hanno dimostrato in modo chiaro e incontrovertibile: di fronte all’impatto del coronavirus, a rispondere meglio sono stati quei Paesi che hanno potuto contare su un buon livello di digitalizzazione. Da questo punto di vista, la trasformazione digitale non diventa indispensabile solo per la crescita di un Paese, ma anche per la sua resilienza, guardando alle crisi presenti e future.

Basti pensare alla Cina, la quale proprio in virtù del proprio alto livello di digitalizzazione si è mostrata particolarmente pronta ad affrontare – senza alcun esempio da seguire, senza nessuna preallerta – una crisi del tutto inaspettata. Questo è stato possibile grazie a delle infrastrutture di rete che, nelle aree colpite più duramente, si sono dimostrate capaci di reggere un carico ben oltre lo standard, nonché grazie alle competenze digitali mediamente alte dei cittadini.

Nella gestione della crisi sono stati inoltre facilitati i Paesi che potevano e possono contare su un sistema sanitario supportato da strutture digitali di ultima generazione. Il nostro Paese, da questi punti di vista, ha mostrato alcune importanti lacune, con il Servizio Sanitario Nazionale che non ha saputo dare il meglio di sé, palesando dei limiti evidenti, con le competenze digitali spesso insufficienti dei lavoratori, e con delle infrastrutture di rete non di rado carenti, insufficienti finanche per garantire qui e lì l’educazione da remoto.

Sicuramente si può dire che la necessità di una più veloce trasformazione digitale è stata resa ancora più palese dal Covid-19, proprio perché sono state le tecnologie presenti a permettere di evitare una situazione ben peggiore. Ma come cambierà la tecnologia di imprese ed enti al termine dell’emergenza?

Il ruolo della tecnologia nel post Covid-19

Durante l’emergenza sanitaria il processo di dematerializzazione e digitalizzazione documentale ha raggiunto vette che, altrimenti, avrebbero nella maggior parte dei casi richiesto molto tempo in più. Si pensi allo scambio di documenti durante lo smart working, forzatamente adottato da tantissime imprese, ma anche alla dematerializzazione delle prescrizioni mediche, diventata centrale durante la crisi.

Ma la trasformazione digitale è stata accelerata anche all’interno del mondo scolastico e universitario, con lezioni ed esami a distanza, e in quello del commercio, con una buona fetta di commercianti che proprio durante il lockdown ha deciso di lanciare un e-commerce.

Indubbiamente, questa grave crisi sanitaria ha fornito l’inedita possibilità di ripensare le modalità di lavoro e le tecnologie, portando tante realtà a sperimentare qualcosa che difficilmente avrebbero accettato di provare, dallo smart working in poi. Resta da capire se, visti i vantaggi offerti dalla trasformazione digitale, i passi avanti fatti durante la crisi sanitaria non verranno annullati da repentini ripensamenti, e se anzi serviranno come base per fare il balzo decisivo verso la digitalizzazione.