Un buon credit management è un’attività chiave all’interno di una gestione finanziaria moderna ed efficace.
È fondamentale poter contare su delle procedure stabili mirate a misurare la capacità dei clienti di affrontare i relativi obblighi di pagamento, così da ridurre al minimo la possibilità di ritrovarsi di fronte a degli insoluti, i quali, come è noto, possono mettere in seria difficoltà qualsiasi azienda, di qualunque dimensione.
Non è difficile, quindi, capire quanto sia importante dedicare tempo e risorse alla valutazione del rischio del credito, prevenendo così delle situazioni difficili. Ciononostante, la cultura della prevenzione non risulta particolarmente diffusa nelle imprese di piccole e medie dimensioni, nemmeno dopo la prova tangibile della sua importanza negli anni recenti.
È quindi opportuno sottolineare l’importanza e il significato del credit management, spiegando in cosa consiste.
Che cosa è il credit management?
All’origine di un insoluto ci possono essere tanti fattori differenti. Si è portati infatti a pensare sempre a un’oggettiva incapacità di pagare in modo totale o parziale, ed entro i tempi stabiliti, quanto dovuto. Ma questa è solo una delle tante cause.
Ci si potrebbe infatti trovare di fronte a dei mancati pagamenti anche per un’accentuata insoddisfazione del cliente, per degli errori amministrativi, per delle dimenticanze, per degli accordi approssimativi che hanno lasciato margini di manovra fin troppo ampi, e via dicendo.
Nessuno di questi fattori dovrebbe essere trascurato: ogni problema dovrebbe infatti essere considerato ed eventualmente individuato in tempo, così da prevenire l’insoluto – e quindi aumentare le possibilità di incassare il pagamento – e non rischiare di rovinare il rapporto con il cliente.
Proprio a questo punto entra in gioco il credit management, il cui significato letterale è per l’appunto “gestione del credito”. Non è dunque difficile capire cos’è il credit management: si tratta di un’insieme di attività svolte dall’azienda per migliorare la propria gestione finanziaria attraverso la riduzione del rischio del credito, in costante interazione con i clienti
Attenzione però a non confonderlo il recupero crediti: si tratta di attività vicine, ma ben distinte. Più nello specifico, si può affermare che il recupero crediti rientra nella categoria generale delle attività di credit management, costituendone una sorta di ultima ratio.
Cosa fa il credit manager?
Il compito del credit manager è quello di valutare di volta in volta i rischi relativi al credito, studiando e analizzando i profili di potenziali clienti ma anche di eventuali aziende partner. A tal fine il credit manager valuta bilancio, conti, trascorsi creditizi e via dicendo, in modo da stabilire il grado di rischio.
In questo modo si potrà sapere preventivamente se ci si trova di fronte a un cliente affidabile o a un probabile insolvente, senza dover invece aspettare il protrarsi del ritardo nel pagamento per porsi la medesima e cruciale domanda. La sua attività continua poi con il monitoraggio costante, fino al momento del pagamento.
Fino a qualche anno fa, il credit manager era una figura estremamente rara nel nostro Paese. Negli anni successivi alla crisi economica, invece, gli esperti di credit management – così come i professionisti specializzati in recupero credito – sono stati via via più richiesti dalle imprese.