In data 20 Dicembre sono stati pubblicati i dati relativi alla chiusura 2016 dell’andamento dei fallimenti e delle procedure concorsuali in Italia.
I dati dipingono un quadro tra luci e ombre: da un lato si rafforza il calo delle procedure concorsuali mentre, dall’altro, tornano ad aumentare le liquidazioni volontarie di imprese in bonis, un segnale che potrebbe indicare aspettative meno positive per gli imprenditori.
Ecco alcuni numeri:
- 10mila fallimenti nei primi 9 mesi -6% rispetto allo stesso periodo 2015;
- Circa 30 Fallimenti al giorno;
- Crolla il ricorso al concordato preventivo -39% rispetto al 2015;
- In aumento del 6% le liquidazioni volontarie;
- Rimane comunque un gap negativo rispetto al 2009 dove i fallimenti erano circa il 40% di quelli odierni;
- La distribuzione sul territorio nazionale dei fallimenti è strettamente correlata alla densità di imprese attive nelle diverse aree del Paese. La Lombardia, con una incidenza sul totale Italia del 20,2%, si conferma la regione d’Italia con il maggior numero di fallimenti con 1.480 casi nel corso del 2016. Dal 2009 ad oggi si contano 20.883 imprese lombarde fallite. La seconda regione più colpita è il Lazio, con 866 imprese chiuse nel 2016 e un’incidenza sul totale Italia dell’11,8%. Segue il Veneto con 640 casi e relativa incidenza del 8,7%. A seguire, la Campania, la Toscana, l’Emilia Romagna, il Piemonte, la Sicilia, la Puglia e le Marche.
- I settori più in crisi sono: il commercio al Dettaglio e l’Edilizia. L’Industria, con 1.469 casi si attesta a livelli del 2015.