Recupero crediti: il quadro Unirec del 2017

L’Unione nazionale delle imprese a tutela del credito (Unirec) ha pubblicato il rapporto annuale sullo scenario socio-economico italiano del 2017.

Come noto, il 2017 ha visto un consolidamento della ripresa economica, seppur lento, con il PIL che è aumentato dell’1,5% e con una sensibile diminuzione del tasso di disoccupazione rispetto all’anno precedente.

Guardando però al vero oggetto dell’indagine, cioè la situazione dei crediti e dei servizi a tutela del credito, si scopre che i crediti affidati alle agenzie associate sono aumentati nel 2017 del 3%, attestandosi complessivamente a 71,4 miliardi di euro. Un aumento continuo, ininterrotto dal 2011, anno del primo rapporto Unirec. In 6 anni è stato registrato un +89% per quanto riguarda gli importi. A crescere sono stati in particolar modo i crediti di vecchia data, i quali da soli rappresentano il 45% delle pratiche gestite.

Trend e performance del recupero crediti in Italia

Durante il 2017 le imprese hanno accolto circa 35 milioni di pratiche, in media da 2.039 euro ciascuna (+5% rispetto al 2016). Sul totale, si contano 12 milioni di pratiche recuperate, pari al 34%, per un rientro di circa 7,5 miliardi di euro (nel 2016 il recupero era stato di 8,1 miliardi). Il 47% del numero delle sofferenze bancarie totali si concentra in sole quattro regioni: Lombardia, Campania, Lazio e Sicilia. Le più alte performance di recupero sono state in Trentino-Alto Adige (dove si è recuperato il 23% del credito) e in Val d’Aosta (17%).

Il 2017, come evidenzia il rapporto Unirec, è stato a tutti gli effetti l’anno degli Non Performing Loans (Npl), i cosiddetti prestiti non performanti, che hanno pesato per il 45% sugli importi gestiti dalle associate. Il valore totale dei Npl, lo scorso anno, ha superato i 32 miliardi di euro. Degli altri crediti affidati, 19,96 miliardi di euro arrivano dal settore bancario-finanziario, il quale copre dunque il 28% dell’affidato in avere, con 11 milioni di pratiche avviate. Si parla di crediti maturati principalmente da mutui, scoperti, acquisto di beni di largo consumo e rate prestiti.

Segue poi il settore delle utilities, al quale va ricondotto il 14% dell’affidato, per un valore di circa 10 miliardi di euro, e quindi la Pubblica Amministrazione, che è passata dall’1,7% del 2016 al 3,6% del 2017. Al settore pubblico, oltretutto, va ricondotto il maggior tasso di recupero crediti, che ha sfiorato nel 2017 quota 29%. Bene anche il settore commerciale, con il 25% di recuperi, e quello assicurativo, con il 21,8%.

Crediti affidati: le aspettative per il 2018

Unirec ha interrogato le agenzie associate circa le aspettative per l’anno in corso. È emerso che il 39,8% delle imprese del comparto si aspetta un leggero aumento dei crediti affidati, mentre è ancora più ottimista l’8,8% degli intervistati, che attende un forte aumento. Il 27,7% vede invece un 2018 all’insegna della stabilità, mentre solo il 6,9% teme un forte calo dei volumi di crediti affidati.

Il presidente uscente di Unirec Marco Pasini ha sottolineato la «significativa crescita del fatturato del comparto, indice di uno sviluppo intenso delle attività a supporto soprattutto del mondo finanziario». Pasini ha sottolineato anche «l’importanza del settore per il Paese e la sua economia, troppo spesso oggetto di osservazioni critiche che non colgono l’importanza di un circuito virtuoso del credito, che vuole e deve realizzarsi all’interno di un rapporto costruttivo con la parte più debole, il debitore».